PROGETTO
Per la realizzazione e collocamento di una targa commemorativa dedicata al
Principe Alexandru Ioan Cuza nella sua ultima residenza a Firenze
IL PRINCIPE ALEXANDRU IOAN CUZA
ARTEFICE DELL’UNITÀ DI MOLDAVIA E VALACCHIA
PADRE DELLA ROMANIA MODERNA
E GRANDE AMICO DELLA CAUSA NAZIONALE ITALIANA
I Romeni, questi fratelli lontani degli italiani, hanno dato prova di patriottismo ed un esempio di concordia che noi, italiani, siamo pronti a seguire (…). L’Unione dei Principati e la consultazione del voto del popolo è l’inizio di una nuova era nel sistema politico dell’Europa. Esse prepareranno, col loro trionfo, l’unione di tutti gli italiani in un solo corpo, giacchè oggi nessuno può più impedire che il meraviglioso atto compiutosi alle falde dei Carpazi non si realizzi anche ai piedi delle Alpi. (Camillo Benso, conte di Cavour)
L’Associazione Culturale Alter.NATIVA presenta a Firenze il progetto dedicato al principe Cuza riguardo la sua ultima residenza in Italia, partendo dall’identificazione dell’immobile dove ha vissuto i suoi ultimi anni di vita fino alla realizzazione di una targa commemorativa in sua memoria.
Personaggio illustre della storia della Romania, il suo nome è legato all’Unione dei Principati, organismo che diede vita al processo di unificazione della Romania moderna indipendente.
Attraverso la sua opera “Il Signore dell’Unione” ha contribuito in modo essenziale al progresso e alla modernizzazione del paese.
Il patriotismo fu la sua guida principale in tutte le sue azioni e lo ha definitivamente aggiunto tra i grandi nomi della storia.
Nel 17 e 24 gennaio 1859 fu eletto Principe della Moldavia e Valacchia a soli 38 anni e regnò per 7 anni con grande intensità, stringendo rapporti con Cavour.
Esiliato dal nuovo Re Carol I Hohenzollern, si stabili a Vienna, ma la sua condizione di salute peggiorò così che i medici gli consigliarono di trasferirsi in Italia. Nel settembre del 1870, assieme alla moglie Elena e i suoi 2 figli, si trasferì a Firenze. Comprò una villa a Porta Romana, il 26 settembre 1870, tra i viali Galileo e del Poggio Imperiale, e finché la corte italiana non si trasferì al Quirinale ebbe frequenti contatti con i Savoia.
La casa comprata dal principe a Firenze era situata fuori dell’antica cerchie delle mura, piu tardi demolite per facilitare l’ampliamento dei quartieri residenziali, conformamene ai progetti urbanistici dell’architetto Giuseppe Poggi.
L’edificio era ubicato presso Porta Romana, su un terreno compreso tra la via dei Colli- oggi viale Niccolò Machiavelli- e il viale del Poggio Imperiale, che si dividevano a partire da quel punto, comprendendo una zona coperta da ricca vegetazione, che formava un parco naturale.
Alla fine dell’anno 1872 lo stato di salute di Cuza s’aggravò e il 27 dicembre 1872 sentendo la sua fine vicina, preparò il testamento e all’inizio di maggio 1873 lasciò definitivamente Firenze. Il viaggio peggiorò ulteriormente la sua condizione.
Il 12 maggio 1873 insieme alla moglie e i suoi due figli arrivarono a Heidelberg, al Hotel Europa dove avrebbe voluto far studiare i figli. Ma non fu più possibile perché durate la notte del 15 maggio 1873 alle 1.30 morì, all’età di 53 anni, lontano dalla sua terra. Solo dopo due settimane il suo corpo imbalsamato fu riportato nella sua patria a Ruginoasa.
Il 29 maggio 1873 venne eseguito il suo funerale a cui assisterono decine di migliaia di persone venute da ogni parte del paese, contadini, studenti e altre categorie sociali.
Nonostante a Heidelberg ha soggiornato solo per tre giorni, gli è stata dedicata ugualmente una lapide commemorativa e un monumento, a maggior ragione consideriamo che è nostro dover ricordare e onorare questa casa sul suolo italiano come l’ultima sua dimora prima della sua morte.
La villa ha un significato particolare: è stata, infatti , il rifugio degli ultimi anni di vita del primo Principe della Romania moderna, il cui nome è legato alla formazione dell’unità dei principati Romeni ed al compimento di grandi riforme, fondamentali per il nuovo Stato romeno innalzato al livello degli altri Stati civili del mondo.
Per conseguenza, è doveroso collocare una iscrizione che ne richiami l’importanza storica.
Questa dimora posta sul suolo italiano, resta, infatti, come un simbolo dell’amicizia secolare intercorrente fra Italiani e Romeni, così bene incarnata dal principe Cuza, grande romeno e fedele amico dell’Italia.
Qualsiasi rumeno che passerà sul viale Michelangelo a Firenze potrà rendere omaggio al principe Cuza e considerare questo luogo come una continuità dell’amicizia secolare tra Italia e Romania.
L’edificio si trova vicino a Porta Romana all’incrocio tra Coli Imperiali (oggi Via Niccolò Macchiavelli) e Poggio Imperiali, oggi un liceo.
Per motivi di privacy non possiamo divulgare il nome del proprietario dell’edificio ed è stato abbiamo deciso di comune accordo con il Comune di Firenze, che ha appoggiato e incoraggiato la nostra iniziativa, di collocare la targa commemorativa sul suolo pubblico davanti alla Villa non sul muro dell’edificio. La targa sarà appoggiato su una colonna sotto la supervisione della La Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio del Comune di Firenze considerando che la Villa si trova su una della più belle vie della città Patrimonio Unesco.
Fasi del progetto e coordinatori
Studio
Melania Cristina Cotoi e dr. Paolo de Anna
Bibliografia: Nicolae Ghinea, L’esilio fiorentino del Principe romeno Alessandro Ioan Cuza (1870-1873),
Firenze, Deputazione di Storia Patria per la Toscana
N. 537, a. CXLVI, 1988, III
Fondazione Internazionale di Storia Economica “F: Datini”
Archivio Storico Italiano
L’identificazione dell’edificio
Melania Cristina Cotoi e dr. Paolo de Anna
La villa si trova vicino a Porta Romana all’incrocio del Viale Michelangelo e Poggio Imperiale.
La supervisione e l’ispezione dell’edificio
Melania Cristina Cotoi, dr. Paolo de Anna, dr. Francesco Amodei
Instaurare rapporti con gli attuali proprietari
Melania Cristina Cotoi, dr. Paolo de Anna, dr Francesco Amodei
Gli attuali proprietari vogliono rimanere anonimi.
Richiesta d’autorizzazione al Comune di Firenze
In Collaborazione con il Consolato Generale della Romania a Bologna
Commissione del Comune di Firenze, 2 dicembre 2016
Dr. Andrea Vannucci, assessore al Comune di Firenze
Dr. Riccardo Innocenti, dirigente
Dr. Carlo Alaimo, Responsabile P.O Toponimastica
La commissione sopranominata ha approvato il nostro progetto e s’è attivata per la collocazione della targa sul suolo pubblico.
La targa commemorativa sarà realizzata sotto la visione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio del Comune di Firenze sul suolo pubblico come d’accordi pressi con il Comune di Firenze.
In questa Villa dal 1870 visse i suoi ultimi due anni di vita
Il Principe Alexandru Ioan Cuza
ARTEFICE DELL’UNITÀ DI MOLDAVIA E VALACCHIA
PADRE DELLA ROMANIA MODERNA
E GRANDE AMICO DELLA CAUSA NAZIONALE ITALIANA
L’atto di donazione del piccolo monumento sarà firmato nel corso del 158 ° anno dell’ anniversario dell’Unità durante la Cerimonia Ufficiale dell’amicizia tra Firenze e la Romania, in data 28 gennaio 2017 che si svolgerà a Firenze.
Coordinatori:
Melania Cristina Cotoi
Guida turistica a Firenze
Collabora con diversi storici tra la Romania, Francia e Italia.
Pubblicazioni:
– “Statuile de Daci din Grădinile Boboli. Colecţionismul şi puterea” (Geticul, 2012)
– “Constantine’s Arch” în “Dacia. The Roman Wars” (Art Historia, 2013)
– “Florenţa deţine peste 30% din întreg patrimoniul UNESCO” în Arhitectură (Bursa
Construcţiilor, 2015)
– “Dalle pendici di Bellosguardo a Porta Romana” in “Firenze. Itinerari del Novecento”
(Nardini Editore, 2016)
Collaboratori:
Dottor Paolo de Anna (Firenze, 1950), laureato in giurisprudenza, è un giornalista professionista che ha lavorato a lungo nelle televisioni e nei quotidiani, cronista e redattore di politica, attualità e cultura per 28 anni nel quotidiano “La Nazione”.
Appassionato delle storie e dei personaggi della sua città, ha scritto “Novecento di bronzo” sui segreti delle statue della fonderia Vignali dove sono state realizate anche le porte del Castello Peles in Romania.
Con Lidia del Duca ha pubblicato “Le guerre del Paradiso”sulla vita del suo nonno, Bruno Bearzi, il restauratore delle Porte del Battistero e dei maggiori bronzi del Rinascimento.
“Raffaello Romanelli, il Cellini del Novecento” la prima biografia completa dello scultore italiano che ha lavorato per 20 anni in Romania avendo realizato più di 40 statue tra Bucarest, Iasi, Galati, Craiova, Castelul Peles, tra le quali anche la statua di Cuza a Iasi.
Collaboratori esterni
Dott. Marco Barato
Vice presidente del Comitato Provinciale di Cremona e Lodi dell’Istitutto per la Storia del Risorgimento.
Presidente dell’Associazione Nazionale del culto degli eroi del Nord Italia.
Presidente onorario dell’associazione”Orizzonti Latini” Cremona.
Diploma di Eccelenza per “Il notevole contributo apportato alla promozione dell’amicizia italo- romena, per il coinvolgimento attivo nelle relazioni bilaterali e il consolidamento dei rapporti territoriali tra i due paesi, nonché per il constante impegno nel favorire il patrimonio comune dell’unità dell’Unione Europea”.